Nelle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sono proseguite le audizioni sui contenuti del Ddl Bilancio per il prossimo anno.
Per il segretario Generale di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Luigi Taranto (LEGGI il suo intervento), «la conferma di una crescita congiunturale di mezzo punto percentuale, nel terzo trimestre dell’anno, è un risultato importante per l’economia italiana. Esso è rafforzato dall’aumento del numero di occupati ad ottobre, anche se preoccupano le difficoltà del lavoro autonomo. Sono performance che evidenziano il ruolo del terziario di mercato nel promuovere importanti accelerazioni del livello dell’attività produttiva diffuse a molti settori. Ma l’inflazione core, sebbene al di sotto della media europea, è ormai oltre il 6%. Gli impatti negativi sulla spesa delle famiglie – e quelli conseguenti sul PIL – sono certi. A causa di un peggiore profilo dei consumi, le nostre valutazioni per il 2023 sono però meno favorevoli di quelle della Nadef, con un PIL in crescita dello 0,3% a fronte dello 0,6% dei documenti ufficiali».
La manovra in Aula il 20 dicembre (QUI i contenuti)
La manovra 2023 ha varcato le soglie del Parlamento e, dopo aver ricevuto la “bollinatura” della Ragioneria generale dello Stato e la firma del Presidente della Repubblica, ieri sono iniziate le audizioni sul provvedimento e il testo arriverà nell’Aula della Camera il prossimo 20 dicembre alle 10 e 30, con la discussione generale, come ha stabilito la conferenza dei Capigruppo di Montecitorio. Le votazioni avranno inizio dalle 14. Il provvedimento dovrà essere licenziato in prima lettura entro Natale per passare quindi al Senato dove dovrà essere definitivamente approvato, con ogni probabilità senza correzioni, entro la fine dell’anno.
Poche le novità rispetto all’ultima bozza, resta invariato l’aumento a 60 euro della soglia per accettare pagamenti in contanti, al centro di un confronto con Bruxelles. Tra le novità, invece, entrano due fondi per la cybersicurezza e 50 milioni per la metro C di Roma. Inoltre il governo lavora ad una possibile modifica della norma relativa ad Opzione donna, inserita in manovra. Per il resto viene confermato l’impianto da circa 35 miliardi di euro, tre quarti impegnati negli aiuti contro il caro energia, che taglia il reddito di cittadinanza ma per gli otto mesi che gli restano lo rende cumulabile con i lavori saltuari.
Il commento di Confcommercio
«Giusta la concentrazione delle risorse sul versante del contrasto del caro energia, in particolare attraverso il potenziamento dei crediti d’imposta finalizzati a mitigarne l’impatto sulle imprese. Positiva la conferma del gasolio commerciale, indispensabile per la competitività dell’autotrasporto nazionale. Da rivedere, invece, la riduzione delle agevolazioni per le accise sui carburanti. Bene l’alleggerimento del prelievo fiscale sul lavoro autonomo. Ma occorrerà fare di più per la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro, tenendo conto, in particolare, della maggiore onerosità dei nuovi ammortizzatori sociali per le imprese del terziario di mercato»: questo il commento di Confcommercio alla manovra approvata dal Consiglio dei Ministri.