Le donne sono “green”. La sostenibilità parte dalle loro imprese

Quarta tappa a Bari del progetto “Impresa è donna” organizzato da Terziario Donna Confcommercio. La nostra presidente Cristina Riganti, delegata nazionale alla sostenibilità, moderatrice della tavola rotonda

Nove imprese femminili su dieci ritengono importante adottare misure green per ragioni di sostenibilità ambientale e il 47% prevede di fare investimenti orientati a ridurre gli impatti dell’impresa sull’ambiente per il triennio 2022-2024.

Sono le imprenditrici, più di chiunque altro, a guardare ad un futuro green e soprattutto ad essere pronte a passare alle parole ai fatti. Lo dice chiaramente l’esito dell’indagine sulle imprese femminili del terziario, svolta in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne”, e presentata alla Fiera del Levante di Bari, in occasione della penultima tappa del roadmap di Terziario Donna. Un appuntamento interamente dedicato alla sostenibilità, con focus, riflessioni e analisi anche sulla crisi energetica che sta investendo il Paese e le attività del terziario.

A fare gli onori di casa la presidente del Terziario Donna di Bari Luciana Di Bisceglie affiancata dalla nostra presidente provinciale Cristina Riganti (foto), che in qualità di vicepresidente nazionale con delega alla sostenibilità ha moderato la tavola rotonda conclusiva, conclusa con due storie di successo made in Puglia, quella di Danila Chiapperini (titolare di «ApuliaKundi) e di Mariarita Costanza (Ceo di Mancil).

La ricerca

Il report del Centro studi Tagliacarne ha evidenziato come l’attenzione alla sostenibilità ambientale da parte delle imprese” in rosa” si sia accentuata dopo la crisi pandemica e si incrementerà anche alla luce della crisi generata dal conflitto Russia-Ucraina, soprattutto in relazione ai temi dell’autonomia energetica.

Le imprese green sono più competitive: infatti, tra le imprese femminili che hanno effettuato investimenti in sostenibilità ambientale, il 45% ha dichiarato di prevedere un incremento di fatturato nel 2022 rispetto all’anno scorso, il 22% prevede di incrementare il numero dei propri occupati, il 14% prevede un ritorno ai livelli produttivi pre-Covid.

La maggior parte delle imprese eco-investitrici ha avviato innovazioni che riguardano il processo produttivo più che la realizzazione di prodotti green. Mentre le imprese non eco-investitrici incontrano diverse barriere che impediscono loro di realizzare investimenti green. I tre principali ostacoli sono: l’insufficienza di risorse finanziarie, segnalato da più di un’impresa femminile su tre (34%) e da un’impresa maschile su cinque (20%); la mancanza di cultura green segnalata dal 21% delle imprese femminile e dal 28% delle imprese maschili; la scarsa conoscenza delle agevolazioni pubbliche e alla difficoltà di ottenerle (17% delle femminili e 22% delle maschili).

Infine, le imprese femminili terziarie mostrano una maggiore attenzione alle tematiche legate alla sostenibilità sociale, curando maggiormente il rapporto con i fornitori (31% vs il 27% delle imprese maschili) e con i clienti (27% vs 16% delle imprese maschili).

Il commento della presidente Anna Lapini

Commentando i dati della ricerca sulle imprese femminili, la presidente di Terziario Donna, Anna Lapini ha sottolineato che «anche quando si parla di sostenibilità, le donne, le imprenditrici, dimostrano di essere più avanti, di saper guardare oltre, di aver compreso che non ci può essere sostenibilità ambientale senza sostenibilità sociale ed economica, e viceversa. Ma anche in questo caso le donne scontano condizioni di partenza e di contesto penalizzanti: la maggiore propensione ad intraprendere un percorso green si scontra con l’insufficienza di risorse finanziarie, difficoltà che blocca la transizione ecologica di un’impresa femminile su tre, ma solo un’impresa maschile su cinque».

Chi c’era

Presente a Bari una delegazione del Terziario Donna provincia di Varese (foto), guidata dal segretario generale Francesco Dallo.

All’evento hanno partecipato: Carla Palone, assessora alla Città produttiva e al mare; Titti De Simone, consigliera del presidente Regione Puglia; Alessandro Rinaldi dell’Istituto Tagliacarne; Alessandro Delli Noci, assessore Sviluppo Economico Regione Puglia; Massimo Lombardini, associate Research Fellow ISPI; Lara Marchetta, delegata WWF Puglia; Lucia Parchitelli, consigliera regionale; Luca Squeri, responsabile energia Forza Italia.

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