Locali storici: finalmente una norma per tutelarli

Stop al caos amministrativo e alla sovrapposizione di albi, elenchi e regole

D’ora in avanti, i pubblici esercizi che vorranno identificarsi come locali storici potranno avvalersi di una norma UNI che prevede parametri uguali in tutte le regioni d’Italia. È il frutto del lavoro promosso negli ultimi mesi da Fipe-Confcommercio e dall’associazione “Gli Storici” – Caffè e Ristoranti Storici d’Italia, che hanno costituito un tavolo di lavoro con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, Confcommercio-Imprese per l’Italia, Unione Consumatori, UNITER e UNI, l’Ente Italiano di Normazione che si occupa di definire le caratteristiche di un prodotto, processo, servizio o professione, secondo lo “stato dell’arte” nei vari settori industriali e commerciali.

I contenuti della norma UNI 11891-1, pubblicata giovedì 1° dicembre, sono stati illustrati nella sede di Fipe-Confcommercio a Roma, nel corso di un seminario tecnico cui hanno partecipato, oltre ai promotori, anche ANCI e Unioncamere, alla presenza di molti imprenditori del settore.

Per poter essere riconosciuti come storici, i locali dovranno avere diverse caratteristiche, tra cui l’aver mantenuto al loro interno gli arredi originali ed essere in attività da almeno 70 anni.

I commenti

Fipe-Confcommercio si ritiene soddisfatta: «Finalmente regole uniformi per individuare i locali storici e favorire l’applicazione di misure a sostegno di questo patrimonio». Fino a questo momento, infatti, a inquadrare le attività storiche sono state prevalentemente Regioni e Comuni, con regolamenti diversi basati essenzialmente sull’anzianità dei locali, stabilita in media tra i 40 e i 50 anni. A queste realtà si aggiunge Unioncamere, che nel suo registro delle imprese storiche inserisce tutte le attività operative da almeno cento anni.

Tuttavia, con questo sistema non si faceva alcuna distinzione tra settori: un bar era ritenuto storico allo stesso modo di un negozio di scarpe, impedendo che si potessero adottare misure di sostegno a livello nazionale (in Lombardia, ad esempio, su 2.848 imprese storiche, solo 765 sono pubblici esercizi). La norma UNI, al contrario, è un vestito “su misura” per i pubblici esercizi. Questi aspetti sono stati sottolineati anche nel discorso di Alessandro Cavo, presidente dell’Associazione “Gli Storici” – Caffè e Ristoranti Storici d’Italia (QUI il testo completo).

Durante l’incontro è intervenuto anche il Presidente UNI Giuseppe Rossi «Considero la UNI 11891-1, che auspico potrà presto essere affiancata da norme per altre tipologie di locali storici, uno strumento che concorre a elevare il livello dell’offerta turistica, culturale e alimentare del Paese, e a garantire quell’esperienza tipica dello stile di vita made in Italy».

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