Le richieste contenute nel documento dal titolo Le ragioni delle imprese, la responsabilità della politica. Le proposte del terziario per la prossima legislatura sono rivolte a tutti e partiti e movimenti che prenderanno parte all’appuntamento elettorale.
Sono in tutto sette le aree di intervento selezionate da Confcommercio: Legalità e sicurezza; PNRR e politica di coesione; La riforma del fisco; Lavoro e contrattazione, politiche attive e formazione; Welfare; Non nuocere alla demografia; Dalla crisi energetica ad una politica per la sostenibilità come fattore di sviluppo.
Il documento si conclude con cinque agende, rivolte ad altrettante aree di intervento: Turismo; Cultura; Professioni; Giovani; Imprenditoria femminile.
Vi presentiamo un focus ogni giorno con le richieste dell’associazione. Oggi in evidenza il Welfare.
DI SEGUITO le aree di intervento fin qui pubblicate:
👉 Lavoro e contrattazione. Politiche attive e formazione
WELFARE
La spesa italiana per prestazioni sociali rappresenta, oggi, oltre il 54% dell’intera spesa pubblica ed assorbe quasi il 57% del totale delle entrate. Negli anni, è aumentata ad un ritmo superiore a quello della crescita della ricchezza prodotta. Inoltre, più del 50% dell’impegno di spesa sociale è assorbito dalla spesa per pensioni.
Il problema è noto e duplice: ribilanciare questa struttura di spesa per favorire migliore occupabilità; garantire un saldo ancoraggio del sistema previdenziale ai principi cardine del modello contributivo, salvaguardando la corrispondenza attuariale tra contribuzione versata e prestazioni.
Solo all’interno di questo quadro di regole – certe e stabili nel tempo – sarà possibile reinserire elementi di flessibilità, modificando la prestazione attesa in base all’età effettiva di pensionamento.
Inoltre, occorre:
> eliminare disparità di trattamento ancora in essere tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti;
> rafforzare gli strumenti per la cumulabilità piena e senza oneri dei diversi periodi contributivi, a prescindere dalla tipologia di lavoro;
> facilitare la contribuzione volontaria, anche attraverso forme di intervento e compartecipazione dei fondi pensione.
Il sistema pensionistico
La previdenza complementare rappresenta il secondo pilastro su cui poggia il sistema pensionistico italiano. L’esperienza dei fondi pensione contrattuali merita di essere incentivata tramite una maggiore diffusione della cultura previdenziale – del lavoro dipendente e del lavoro autonomo -, nonché attraverso il rafforzamento di misure compensative per le imprese.
Anche nel settore della sanità, il welfare contrattuale rappresenta un modello di integrazione virtuosa tra pubblico e privato. I fondi sanitari hanno saputo integrare al meglio il Sistema Sanitario Nazionale, pure nel tempo dell’emergenza pandemica.
È un patrimonio di esperienza mutualistica da rendere compiutamente fruibile anche per il lavoro autonomo e che deve trovare piena integrazione e coinvolgimento nei progetti di ridisegno del sistema sanitario previsti nel PNRR.
Fondi pensione e fondi sanitari sono anche investitori istituzionali. Va incentivato l’investimento dei loro “capitali pazienti” nell’economia reale del Paese.
Welfare aziendale
Inoltre, vanno nella giusta direzione tutte le iniziative volte al rafforzamento degli strumenti di welfare aziendale – a partire dal raddoppio della deducibilità dei benefit previsto dal decreto “aiuti bis” – che, in sinergia con i fondi contrattuali, possono contribuire a costruire un sistema di protezione sociale più resiliente.