Elezioni, le nostre richieste alla politica. L’AGENDA DELLE PROFESSIONI

In vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, Confcommercio Imprese per l’Italia ha elaborato un documento sui temi più importanti e le urgenze da affrontare

Le richieste contenute nel documento dal titolo Le ragioni delle imprese, la responsabilità della politica. Le proposte del terziario per la prossima legislatura sono rivolte a tutti e partiti e movimenti che prenderanno parte all’appuntamento elettorale.

Sono dieci in tutto le aree di intervento selezionate da Confcommercio. Il documento si conclude con cinque agende, rivolte ad altrettante aree di intervento: Turismo; Cultura; Professioni; Giovani; Imprenditoria femminile.

Vi presentiamo un focus ogni giorno con le richieste dell’associazione. Oggi in evidenza l’Agenda delle professioni.

DI SEGUITO le aree di intervento fin qui pubblicate:

👉Agenda della cultura

👉Agenda del turismo

👉Commercio e servizi di prossimità

👉Credito e pagamenti elettronici

👉Transizione digitale

👉Crisi energetica

👉Non nuocere alla crescita demografica

👉 Welfare

👉 Lavoro e contrattazione. Politiche attive e formazione

👉La riforma del fisco

👉PNRR e politica di coesione

👉Legalità e sicurezza

AGENDA PROFESSIONI

Le professioni costituiscono uno dei principali driver di crescita dell’occupazione. Sono, pertanto, sempre più necessarie politiche che assicurino indispensabili tutele, oltre ad interventi che ne favoriscano competitività e crescita.

Occorre investire sul capitale umano, attraverso il rafforzamento del sistema scolastico e universitario, post laurea e della formazione continua e manageriale, prevedendo l’ingresso delle professioni nei percorsi educativi e formativi con gli strumenti dell’alternanza scuola-lavoro, dei tirocini e dell’apprendistato.

Inoltre, bisogna imprimere continuità agli investimenti per la formazione e l’aggiornamento professionale a distanza, con un maggiore coinvolgimento delle associazioni.

Il ruolo delle associazioni

Va dato, più in generale, maggior rilievo al ruolo svolto dalle associazioni, ai sensi della Legge 4/2013, per la valorizzazione dei servizi professionali e alla certificazione di conformità alle norme tecniche UNI per la riconoscibilità delle competenze sul mercato.

Anche sul fronte dell’opportunità per i professionisti di iscriversi al Portale InPA per il reclutamento da parte della Pubblica Amministrazione, riteniamo che la procedura, con l’entrata a regime del portale, dovrà assicurare qualità nell’accesso, trasparenza e aggiornamento costante.

In tema di tutele del reddito, è stata positiva l’introduzione dell’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO) per gli iscritti alla Gestione Separata Inps. Misura che va monitorata per ampliare la platea dei destinatari senza aumentare l’aliquota di contribuzione aggiuntiva, nel passaggio da misura sperimentale a strutturale. Occorre, comunque, coinvolgere le associazioni di rappresentanza, ad ogni livello, nella definizione dei percorsi di formazione per la parte dell’ISCRO relativa alla riqualificazione professionale.

Così come bisogna riconoscere un ruolo alle associazioni territoriali nell’attuazione, da tempo attesa, dello Sportello del lavoro autonomo, con l’auspicio che si possa aprire un confronto per un modello di riqualificazione professionale anche per i lavoratori che non hanno chiuso la partita Iva.

Competitività

Sul fronte della competitività, occorre agevolare per i professionisti la creazione di “reti pure” tra loro e la transizione 4.0, rafforzando l’intensità agevolativa del credito d’imposta per le spese in beni strumentali materiali e beni immateriali con requisiti tecnologici atti a innalzare il livello digitale dei servizi offerti dalle professioni. I professionisti vanno, inoltre, inclusi tra i beneficiari del credito d’imposta per la formazione 4.0.

Positiva l’estensione del voucher connettività per i professionisti, ma occorrerebbe rifinanziare il voucher per la digitalizzazione e prevedere un sostegno specifico per acquistare servizi di consulenza e formazione per la competitività e la ripresa.

Welfare

Dal lato del welfare, per i professionisti iscritti alla Gestione separata INPS occorre incentivare l’adesione alle forme di sanità integrativa e ricorrere, laddove possibile, agli strumenti bilaterali già esistenti per dare coperture previdenziali e sanitarie integrative a quelle del sistema pubblico.

Più in generale, per i lavoratori autonomi professionali vanno promosse misure per il sostegno alla genitorialità e un welfare per la conciliazione vita-lavoro.

Riteniamo, inoltre, che la sospensione della decorrenza di termini per gli adempimenti a carico del professionista si debba riconoscere, in caso di malattia e infortunio, a prescindere dall’appartenenza ad un Ordine, perché si tratta in primis di una garanzia per il cliente nei confronti della PA.

A fronte dell’arretramento generale dei redditi per larga parte delle professioni, occorre puntare sulla qualità del servizio e sull’equo compenso, rafforzando il suo ambito di applicazione nei confronti della PA e, attraverso parametri specifici, anche per i professionisti non ordinistici.

Moratorie

Sul fronte fiscale, invece, servono subito ulteriori moratorie dei versamenti fiscali con rateizzazioni straordinarie per l’assolvimento dei debiti accumulati. Il regime forfettario va ripensato per la crescita e l’aggregazione dei professionisti, con una riduzione del coefficiente di redditività, perché i professionisti sopportano costi maggiori, soprattutto di formazione, rispetto a quelli riconosciuti dal legislatore.

Codici Ateco

Si auspica, infine, che, con l’avvio di una riforma dei codici ATECO, ogni professionista abbia un codice ATECO realmente corrispondente all’attività effettivamente svolta.

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